STORIE DI VITA VERA
STORIE DI VITA VERA #bulimianervosa

Sono Lisa e sono la classica ragazza »senza problemi«. A scuola ho sempre avuto ottimi voti, adesso ho da poco trovato un buon lavoro, ho un fidanzato, faccio sport, esco con le amiche... Ma nessuno sa che dentro di me c'è qualcosa che non va. È da due anni che lotto con il cibo. Oramai è diventata un'ossessione e comincio a credere che non ne uscirò mai più. Conto le calorie di ogni cosa, anche di un caffè, e ci sono giorni in cui riesco a tirare avanti con una mela e un'insalata scondita. Quando riesco a mantenere il controllo su ciò che mangio mi sento forte, determinata e realizzata. Ma poi arrivano i giorni in cui divento peggio di un animale e perdo completamente il controllo. Mi fa schifo ripensarci e dirlo ad alta voce, ma in quaranta minuti sono capace di mangiare una pizza, un pacco di patatine, tre etti di mortadella, un pacco di biscotti formato famiglia, due lattine di tonno e mezzo vaso di nutella... In questi casi le calorie non le conto, sarebbero decine di migliaia, e sapere il numero esatto probabilmente mi farebbe venire voglia di buttarmi giù dal balcone. Non che altrimenti non ci pensi... Vivere con la bulimia fa schifo, mi fa sentire in continua lotta contro me stessa e non c'è nulla di eroico in tutto ciò, solo tanta vergogna. Talmente tanta che non potrei mai dirlo a nessuno, infatti faccio sempre finta con tutti, anche con la mia famiglia. Quando mangio poco mi invento qualche scusa, quando mi abbuffo lo faccio da sola e nascondo le prove... Credo che se qualcuno mi vedesse in quelle condizioni morirei di vergogna. Comincio a pensare che avrei dovuto chiedere aiuto molto tempo fa, quando tutto questo non era ancora così radicato. Ora non saprei proprio come fare, è diventato parte di me, una parte che odio con tutta me stessa... Spesso penso a cosa mi ha spinta nel baratro, e cosa mi spinge tuttora a continuare a vivere in questo modo... Sinceramente non so darmi una risposta, sento solo che c'è un vuoto lacerante dentro di me, un vuoto a cui cerco di non pensare. E così mi riempio la pancia con così tanta roba da star male e anestetizzare ogni tipo di emozione.

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